Vuelta a España 2023, Top/Flop del Giorno
La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi alla Vuelta a España 2023.
TOP
Andreas Kron (Lotto Dstny): Approfitta al meglio di una situazione caotica e delle difficoltà nel controllare la tappa piazzando uno scatto secco che sorprende molti rivali prima di tuffarsi a capofitto in una discesa in cui costruisce il suo successo, mentre alle sue spalle si controllano e perdono l’attimo. Al traguardo l’emozione la fa da padrone con la dedica a Tijl de Decker, giovane e sfortunato compagno deceduto nei giorni scorsi in seguito ad un tragico incidente in allenamento.
Andrea Piccolo (EF Education – EasyPost): Conquista la Maglia Rossa un po’ fortunosamente, ma per andarsela a prendere bisognava avere le gambe, tanto ieri quanto oggi, e lui le ha avute, assieme al coraggio di osare. Bravo a gestire la situazione anche dopo la scivolata che poteva costargli parecchio, anche sul piano del morale.
Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck): Lo svolgimento della tappa è stato particolare e in suo favore, ma in salita non sono mancati gli attacchi. Il velocista australiano è tuttavia riuscito a restare a contatto con i primi per poi vincere la volata dei battuti. La forma c’è e con questa gamba nelle volate pure sarà un cliente ostico per tutti, considerato anche il fatto che di velocisti puri in gara ce ne sono davvero pochi.
FLOP
Unipublic: Anche oggi arriva il pasticciaccio. Prima si decide per la neutralizzazione ai 3,6 chilometri, poi ai nove, dove però non viene neanche messa una riga e per capire il distacco e chi c’era ci vuole una enormità, tanto che il nuovo proprietario della Maglia Rossa viene annunciato dopo oltre mezz’ora di attesa. Nel caos più completo la classifica finale esce dopo circa 90 minuti e per conoscere i passaggi all’ultimo GPM è stato necessario farsi mostrare i video realizzati dai tifosi presenti sul posto.
I soliti idioti: A inizio tappa fioccano le forature e dopo poco si capisce anche il perché. La sfortuna non c’entra niente, ma la colpa è di qualche cretino che ha deciso di mettere chiodi e puntine sulla strada, peraltro rinforzati sulla parte piatta per farli tenere meglio in piedi e aumentare le possibilità di penetrare nelle ruote dei corridori. Fortunatamente non ci sono stati incidenti, ma intanto ci si continua a chiedere “perché….?”
Anche oggi, visto il contesto specifico, sarebbe davvero ingeneroso dare giudizi critici sui corridori in gara che hanno affrontato un’altra tappa molto impegnativa in condizioni a volte al limite.
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